Ripa Maiala, conosciuta anche come Ripa Maiale o Ripa Majala, è una falesia vulcanica alta 313 metri e composta di ignimbrite e trachite, che ha avuto origine alla fine del pliocene, con la nascita dei Monti della Tolfa.
La falesia di Ripa Maiala, che svetta isolata, dominando la Valle del Mignone, è un vero e proprio monumento preistorico, un tesoro archeologico che merita di essere custodito e protetto.
Essa presenta delle grotte naturali e una sorgente d’acqua perenne, che di certo favorirono la nascita di insediamenti a partire dalla fine del Paleolitico medio.
L’area di Ripa Maiala è geologicamente molto interessante anche per la presenza di fossili marini risalenti al miocene e brecce vulcaniche contenenti cristalli di leucite.
Questa imponente parete verticale è il termine ultimo della macchia di Palano, nel comune di Allumiere, sul cui territorio sono state rinvenuti numerosi utensili in pietra scheggiata, in gran parte selce, utilizzata in tutta la preistoria del Mediterraneo e qui facilmente identificabile per il suo tipico colore rosso.
Ripa Maiale fu abitata anche in epoca etrusca e romana, come testimoniano gli scavi che si sono succeduti negli anni e poi ancora durante il Medioevo.
Oggi la falesia di Ripa Maiala, posta ai margini settentrionali dei Monti della Tolfa, nel cuore delle Terre della Farnesiana, è meta prediletta dagli appassionati di arrampicata, che qui possono cimentarsi in imprese sempre nuove, scegliendo tra oltre 160 vie di varia difficoltà, immersi nei colori caldi della roccia e della natura circostante, con lo sguardo pronto a perdersi in paesaggi di rara bellezza, dalle sconfinate valli ai boschi rigogliosi, fino alle rovine di Cencelle e al mare più blu.
In alcuni periodi dell’anno l’accesso alla falesia è vietato per motivi legati alla riproduzione dei rapaci che nidificano proprio in questa zona, segno del rispetto che questa terra e i suoi abitanti continuano ad avere per la natura che è ancora padrona incontrastata di questo angolo di Maremma Laziale.