Città simbolo della Maremma laziale e in particolare delle Terre della Farnesiana, Tarquinia custodisce tesori di inestimabile valore, testimoni di una storia lunga millenni.
Le origini della città di Tarquinia non sono ben definite; si sa per certo che fu sede vescovile fin dal IV secolo e che il poeta Francesco Petrarca definì Corneto, antico nome di Tarquinia, in uso fino al secolo scorso, “turritum et spectabile oppidum, gemino cinctum muro”, cioè un “bel paese fortificato circondato da una doppia cinta muraria” e da 38 imponenti torri.
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Chiusa in queste sue mura antichissime, la città appare ancora oggi in posizione privilegiata, circondata dalla campagna maremmana, che in ogni stagione regala panorami mozzafiato tinti di mille sfumature di verde, marrone e giallo, che si perdono all’orizzonte, fino a tuffarsi nel mare. Raggiungete il Belvedere di Ripa e la Barriera San Giusto, per un’indimenticabile vista sulla città antica e verso la costa.
Già semplicemente passeggiare tra i suoi vicoli, nelle sue piazze, tra le botteghe artigiane e quelle di prodotti tipici di eccellenza locale, permette di immergersi in un’atmosfera magica, dal sapore medievale, tra alte torri, maestose chiese, come quella di Santa Maria in Castello e quella della Santissima Annunziata e splendidi palazzi storici rinascimentali, molti con elementi gotici e orientalizzanti; tra di essi spicca Palazzo Vitelleschi, capolavoro architettonico rinascimentale risalente al 1436, che attualmente ospita il Museo Archeologico Nazionale, luogo perfetto per un’immersione nell’arte etrusca e non solo.
A proposito di Etruschi, appena fuori dal centro abitato, vi aspetta la Necropoli di Monterozzi, la più ampia di tutto il Mediterraneo, con oltre 200 tombe a tumulo con camere scavate nella roccia, meravigliosamente dipinte, che ancora oggi è possibile ammirare in tutto il loro splendore.
Da non perdere, spostandosi verso Monteromano, l'antica metropoli etrusca, oggi nota come Pian della Civita o Pian della Regina, in cui è possibile ammirare i resti di imponenti edifici dell’epoca e la vicina città perduta di Cencelle, protetta da una cinta muraria interrotta da torri di guardia rettangolari. Altra area archeologica di grande interesse è quella di Gravisca, oggi Porto Clementino, tra la foce del fiume Marta e la Riserva delle Saline, dove si trovano le rovine di un importante luogo di culto greco-romano-etrusco.
Proprio la Riserva Naturale delle Saline di Tarquinia, a Tarquinia Lido, è un’altra tappa imperdibile di una visita alla città etrusca: essa consta di 160 ettari di ambiente protetto che ospita esemplari di fenicotteri rosa, aironi cinerini, volpi, istrici e molte altre specie animali, oltre a pesci come cefali, spigole, anguille, gamberi, granchi e vongole.
Per chi visita il nostro territorio durante la bella stagione e sogna un tuffo nel blu, Tarquinia Lido, Marina Velca, Riva dei Tarquini e Bagni Sant’Agostino sono solo alcune delle spiagge che si possono raggiungere per un bagno nelle acque della Maremma laziale, prima di tornare ad esplorare nuovi angoli delle Terre della Farnesiana.