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Area archeologica di San Giovenale

L’area archeologica di San Giovenale sorge a pochi chilometri da Blera, Barbarano Romano, Monte Romano e Civitella Cesi e si estende su un pianoro che ospita tra l’altro i resti della chiesetta consacrata a Giovenale, vescovo di Narni, qui sepolto nel 386 e del Castello dei Di Vico, realizzato nel XIII secolo e mai completato, che doveva fungere da luogo di guardia della strada che collegava Viterbo a Tolfa.

A partire dagli anni Cinquanta, l’Istituto Svedese di Studi Classici e il Re Gustavo di Svezia diedero il via ad una serie di scavi che portarono alla luce quello che è ancora oggi una delle aree archeologiche etrusche del cui abitato ci sono rimaste maggiori testimonianze.

Durante gli scavi furono rinvenute numerose ceramiche e alcuni piccoli canali di forma ovale scavati nella roccia sui quali venivano poggiate le pareti esterne di capanne, con tetto in paglia, risalenti al periodo villanoviano.

Altri rinvenimenti si riferiscono a edifici successivi, più strutturati e di forma rettangolare, con muri in tufo e tetto in tegole, che con tutta probabilità segnarono l’inizio della cultura etrusca. 

Di notevole interesse anche la strada etrusca scolpita nel tufo, nota come Tagliata delle Poggette, ai cui lati furono scavate delle tombe rupestri.

Da non perdere anche l’area delle necropoli; realizzate a partire dal VI secolo a.C, esse custodiscono una grande varietà di tombe, da quelle ipogee, simili a quelle della Necropoli di Tarquinia, a quelle a tumulo, che ricordano invece quelle di Cerveteri.